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1997: la partenza del superbacino da Genova |
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Molti rivieraschi parteciparono a quella difficile manovra Da questa “pratica” considerazione, detonarono le paure e le perplessità tecniche legate alla sua partenza. Il Superbacino era, di fatto, un enorme galleggiante senza forme nautiche e nessuno osava immaginare quali sarebbero state le sue reazioni al vento e alla corrente, e non dava inoltre alcuna garanzia di governabilità e di obbedienza ai richiami dei rimorchiatori. La sua forma, simile ad un enorme parallelepipedo vuoto e senza copertura, era il risultato dell'assemblaggio di otto elementi che era iniziato con il varo, tutt'altro che facile, del primo pezzo nel lontano 28 aprile 1975. Lo spazio disponibile, ossia l'acqua di manovra per sfilarlo dalla sua posizione d'ormeggio verso il centro del canale, era così limitato da non consentire il benché minimo errore. Il punto debole della manovra era l'altezza della struttura che, moltiplicata per la sua lunghezza, esponeva al traverso della tramontana una superficie velica capace di farla scarrocciare di pancia, ad una velocità difficilmente contrastabile, qualora dalla bonaccia si fosse passati a rinforzi anche deboli del vento. La minaccia d'urto contro le opere portuali era reale, e tale da far temere eventuali aperture di falle nella sua parte immersa, con il conseguente allagamento e appesantimento dell'impianto sino a toccare il fondale. A questo punto, l'incaglio del Superbacino nel centro dell'imboccatura avrebbe chiuso il traffico portuale per molto tempo, causando ripercussioni economiche e commerciali di difficile valutazione.
Alle 04.00 del 26 luglio del 1997 , quattro piloti: il CP Aldo Baffo, Giuseppe Fioretti, Carlo Gatti e Ottavio Lanzola presero posizione su ogni lato del Superbacino, quattro squadre di ormeggiatori si divisero i cavi da mollare e otto potentissimi rimorchiatori si disposero per sfilare il manufatto, sostenendolo da ogni lato per evitare collisioni contro le opere portuali. La rotta tracciata rappresentava il binario sul quale doveva procedere il convoglio, nel più scrupoloso silenzio radio e con la massima concentrazione da parte di tutti gli addetti alla manovra. Verso 05.30, alle prime luci dell'alba ed in completa assenza di vento, si udì in VHF il “molla tutto da terra” e dopo circa mezz'ora, il “libero da terra”. Il Superbacino iniziò a scivolare con sorprendente leggerezza e la sua velocità fu volutamente frenata per consentire ai due rimorchiatori “leaders di prora” di prenderlo a rimorchio nello stretto spazio della calata. Il loro compito era molto delicato e consisteva:
La partenza del Superbacino galleggiante fu un avvenimento davvero singolare. Per la città se ne andava una delle tante e inutili cattedrali nel deserto”, un mostro che offendeva il suo panorama. Per il popolo portuale, al contrario, fu vissuto come uno spettacolo deprimente, con profondo senso di tristezza e di sconfitta per l'assurda vendita di una fonte di reddito per tanti lavoratori e operatori del settore marittimo-industriale.
Al traino del potentissimo rimorchiatore d'altomare russo “KRILOV” di 25.000 cavalli, il Superbacino fu rimorchiato, per ragioni di sicurezza, a ponente della Corsica e della Sardegna, passò a sud della Sicilia e giunse felicemente, in circa venti giorni di navigazione, tra le braccia dell'imprenditore Sadikoglu, che lo aveva pagato “una manciata di caldarroste”. In Turchia iniziò una nuova vita operativa e, si dice, molto produttiva. Alla prova dei fatti, il Superbacino dimostrò che tutte le diagnosi infauste, emesse a suo tempo dai grandi soloni dello Shipping nostrano, erano grandi “cazzate”. A dieci anni di distanza, la mancanza di un Superbacino nel maggior scalo italiano, si ripresenta in tutta la sua urgenza, non tanto per il gigantismo delle petroliere che ha subito nel frattempo un notevole ridimensionamento, quanto per l'ingresso nei circuiti commerciali di navi portacontenitori che superano l'incredibile lunghezza di 400 metri e che a Genova non possono né scaricare e né tanto meno essere “bacinate”. Allegati: 1) Log delle operazioni di partenza; 2) Complimenti del Comandante del Porto. |